Lingua babel-17
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Il Babel-17 è una lingua artificiale impegata per la prima volta nel romanzo di fantascienza di Samuel R. Delany del 1966 Babel-17.
Una delle sue caratteristiche linguistiche più interessanti è la totale assenza di un pronome o una qualunque altra costruzione per indicare la prima persona singolare, "io".
Il nome della lingua fa riferimento alla Torre di Babele, un episodio della Genesi biblica, in cui, secondo la teologia delle religioni abramitiche Dio creò scompiglio tra le genti facendo sì che le persone parlassero lingue diverse e non si capissero più, impedendo inoltre l'ultimazione della torre.
Il termine "Babele" è composto da due parole della lingua assira o babilonese, bab = "porta" e el = "Dio", dunque, "porta di Dio". La Bibbia utilizza una probabile etimologia dall'ebraico bilbul = "confusione" o bilbel = "confuso".
[modifica] Voci correlate
- Pesce di Babele - un traduttore universale biologico con le sembianze di un piccolo pesce che, inserito nel condotto uditivo, permette di comprendere istantaneamente quanto viene detto in qualsiasi lingua dell'universo nella serie di romanzi di Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti.
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