Palma di Montechiaro
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Palma di Montechiaro | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Sicilia | ||
Provincia: | Agrigento | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 165 m s.l.m. | ||
Superficie: | 76,36 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 313,34 ab./km² | ||
Frazioni: | Villaggio Giordano, Marina di Palma | ||
Comuni contigui: | Agrigento, Camastra, Licata, Naro | ||
CAP: | 92020 | ||
Pref. tel: | 0922 | ||
Codice ISTAT: | 084027 | ||
Codice catasto: | G282 | ||
Nome abitanti: | palmesi | ||
Santo patrono: | Madonna del Castello | ||
Giorno festivo: | 8 settembre | ||
Palma di Montechiaro (Parma di Muntichiaru in siciliano) è un comune di 23.927 abitanti della provincia di Agrigento.
Indice |
[modifica] Storia ed eventi
La città di Palma venne fondata il 3 maggio 1637 nella baronia di Montechiaro, dai fratelli gemelli Carlo, Barone Tomasi, e Giulio, che pochi anni dopo gli sarebbe subentrato nel titolo. L'effettivo artefice della fondazione fu però un potente zio dei gemelli, Mario Tomasi de Caro, Capitano del Sant'Uffizio dell'Inquisizione di Licata, e governatore della stessa città, da cui provenivano anche Carlo e Giulio Tomasi. Anche egli, insieme a suo cugino sacerdote Carlo de Caro era presente alla posa della prima pietra della Chiesa della Vergine del Rosario.
[modifica] La famiglia Tomasi
La fondazione ex novo di città nella Sicilia del XVI e XVII secolo è fenomeno di grandi proporzioni; nel caso di Palma, il motivo della fondazione era una campagna di legittimazione di una famiglia nobiliare emergente ma ancora insufficientemente radicata nel territorio e nell'aristocrazia della Sicilia; Il capostipite, Mario Tomasi, era giunto in Sicilia al seguito di Marcantonio Colonna, che lo aveva nominato Capitano d'armi di Licata, solo nel 1585. Solo il suo matrimonio con Francesca Caro di Montechiaro aveva segnato la sua accettazione nell'alto ceto.
L'acquisizione da parte di Carlo, Barone dal 1616, della Licentia Populandi nel 1637 con la conseguente elevazione al titolo di Duca di Palma, è un evidente passo nella stessa direzione. Poco dopo Carlo Tomasi, dalla salute fragile e da sempre attratto dalla vita religiosa, lascia il ducato e la fidanzata Rosalia Traina, nipote del potente Vescovo di Agrigento al fratello Giulio, per entrare nell'Ordine dei Chierici Regolari Teatini. La dote della Nuova Duchessa, numerosi feudi e un largo patrimonio liquido, permettono il definitivo consolidamento della Famiglia Tomasi nei più alti strati dell'aristocrazia Isolana, di cui alla fine doveva risultare tra le più durature famiglie: è ben noto che il penultimo dei Tomasi di Lampedusa Giuseppe, autore del Gattopardo possedeva ancora vaste seppur sterili proprietà nella zona di Palma, e che vi ambientò gran parte delle vicende del suo romanzo, appena mascherandone il nome in "Donnafugata".
[modifica] Palma, Città Santa
Pur nel generale clima di fervore religioso della Sicilia della Controriforma la famiglia Tomasi spiccava. Palma, infatti, già dalla fondazione fu concepita come un luogo fortemente spirituale, una Nuova Gerusalemme .
Dopo la rinuncia al ducato da parte del Fondatore, anche Rosalia Traina, moglie del Duca Giulio (dal suo canto detto il Duca Santo) con quattro delle sue figlie fonda il Monastero di Clausura del SS. Rosario, e vi si rinchiude. Per il Monastero il Duca Giulio donò addirittura il suo palazzo non ancora terminato. Una delle sorelle, La Beata Suor Maria Crocifissa diviene una famosa mistica. Dei due figli maschi il maggiore seguì lo zio fra i Teatini, e diventerà infine San Giuseppe Maria Tomasi.
Al seguito dei Tomasi arrivò a Palma don Giovanni Battista Hodierna, insigne pioniere della scienza ed intellettuale.
Anche nell'edificazione della città l'aspetto religioso è preponderante; trent'anni dopo la fondazione Palma conta solo 4.630 abitanti, ma vanta ben dieci chiese, più il Monastero del SS Rosario, Il santuario extra moenia del Calvario meta di processioni, sedici sacerdoti ed altrettanti chierici, e le chiese risultano al visitatore tutte ben tenute e dotate di ricchi arredi, tutti assolutamente conformi ai dettami del recentissimo Concilio di Trento; ingenti somme sono spese nell'acquisto di Reliquie, che d'altronde attraggono pellegrini anche da luoghi lontani.
L'organizzazione della società Laica era basata sulle confraternite.
[modifica] La storia più recente
Nel 1812 Palma venne eletto a comune autonomo.
L'11 luglio del 1943, subito dopo lo sbarco anglo-americano in Sicilia (Operazione Husky), la 3a Divisione estese la testa di ponte della Settima Armata da Licata verso Ovest. La Settima Fanteria, dopo una dura battaglia casa per casa, spinse i difensori italiani fuori da Palma di Montechiaro. Nello stesso tempo, il Comando Combat A e la 2a Divisione Armata, si unirono alla 3a, fecero un attacco alla successiva città di Naro. Subisce il 24 settembre 1943 un massacro della popolazione che protestava contro il richiamo alle armi, da parte di alcuni reparti militari americani.
Nel dopoguerra, diverrà terra di forte emigrazione, specie verso il nord Italia ed i paesi dell'Europa Occidentale.
[modifica] Palma oggi
Palma oggi è un grosso centro agricolo. Le precarie condizioni economiche di parte della popolazione, condizionate da una certa arretratezza, alcune connivenze e da una mancanza di attenzione da parte delle autorità favorirono lo sviluppo della criminalità organizzata di stampo mafioso. Soprattutto a partire dagli anni ottanta del XX secolo, Palma è stata teatro di alcuni cruenti omicidi di mafia, e nel suo territorio sono stati arrestati pericolosi esponenti delle cosche. Molte anche le vittime innocenti della mafia. Tra questi Rosario Zarbo, colpevole solo di essere amico disponibile di tutti. A tal proposito è stata presentata il 30/06/97 (Seduta n.0220) una interrogazione a risposta scritta nella XIII Legislatura alla Camera dei deputati, Primo Firmatario VENDOLA (RC PROGR) al Ministro dell'Interno. Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: Rosario Zarbo, un ragazzo di venticinque anni residente a Palma di Montechiaro, il 24 settembre 1989 venne sottratto all'affetto della sua famiglia scomparendo nel nulla; la sparizione del giovane fu immediatamente percepita come un tipico caso di "lupara bianca", tanto che da quel momento l'intera famiglia Zarbo fu sospettata di essere collusa con ambienti mafiosi; cosi al dolore per la scomparsa e la presumibile morte violenta del congiunto, la famiglia Zarbo dovette aggiungere l'onta del sospetto più infamante; negli ultimi mesi del 1996, notizie di stampa hanno riportato presunte dichiarazioni di collaboratori di giustizia Gioacchino Schembri, Giuseppe Croce Benvenuto e Giovanni Calafato, che racconterebbero l'atroce assassinio del giovane Rosario Zarbo e lo attribuirebbero non ad un presunto legame dello stesso con cosche mafiose, bensì ad un errore; le suddette dichiarazioni non hanno a tutt'oggi visto alcuna conferma ufficiale; la famiglia Zarbo chiede disperatamente di conoscere la verità sulle ragioni della scomparsa del congiunto, se egli debba essere considerato un mafioso oppure un'innocente vittima di mafia, se possa essere identificato il luogo dell'omicidio ed eventualmente se ne possa essere recuperata la salma -: quali siano allo stato gli accertamenti compiuti in merito alla vicenda; quali risposte concrete si intenda offrire alle sacrosante richieste della famiglia Zarbo.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Monumenti
In città è interessante la barocca Chiesa Madre, che si trova in cima ad una scenografica scalinata. Sempre in centro, vicino la chiesa, si può ammirare il palazzo Tomasi (o Palazzo Ducale). Da vedere anche il Monastero Benedettino di Maria SS. del Rosario, cioè il primo palazzo Ducale, in stile barocco.
In prossimità del centro sorgono i ruderi del Complesso della chiesa di S. Maria della Luce o Monte Calvario bisognosi di restauri.
[modifica] il Castello
Nei dintorni, in prossimità di Marina di Palma, si può visitare il Castello. Nella tipica e severa architettura delle fortezze medioevali, il castello sorse nel XIV secolo a difesa di un caricatore. Secondo il Tommaso Fazello fu fondato da Federico III Chiaromonte nel 1358. Passato ad altri nobili proprietari, cambiò la denominazione da Castello Chiaromonte a Castello di Montechiaro. Nel XV secolo fu assegnato ai nobili de Caro e da questi ai Tomasi. All'interno si trova la cappella del castello, dove viene custodita la statua in marmo della Madonna di Montechiaro, opera di Antonello Gagini. Il maniero è stato recentemente oggetto di una restauro della struttura.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Rosario Giorgio Gallo dal 17/05/2005
Centralino del comune: 0922 799111
Email del comune: disponibile non disponibile
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Palma di Montechiaro
[modifica] Collegamenti esterni
- Il castello di Palma di Montechiaro
- Biografia ed opere di Giovan Battista Hodierna
- Sito Web Palma di Montechiaro
- IL PORTALE PALMESE NEL MONDO RADIO SICILIA EXPRESS
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