Repubblica di Monte Athos
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La Repubblica di Monte Athos (in greco moderno Ághion Óros) pur appartenendo formalmente al territorio dello stato greco, che vi mantiene una sorta di governatore, è in realtà un'"entità teocratica indipendente" tanto che per entrarvi è necessario uno speciale permesso (il Dhiamonitirion), nonostante la Grecia faccia parte dell'Unione Europea e abbia abolito i controlli doganali.
Si trova nella "lingua" più orientale della Penisola Calcidica ed è abitata da circa 1500 monaci ortodossi distribuiti in 20 monasteri principali o laure, oltre a 12 Skiti (comunità di monaci singoli sorte intorno a chiese) e a circa 250 Celle, o eremi isolati. Tutte le Skiti o le Celle sono autonome per quel che riguarda la loro vita interna, ma ricadono sotto la giurisdizione di uno dei 20 monasteri principali per quel che riguarda i problemi generali della vita monastica e i problemi amministrativi.
Ognuno dei 20 monasteri principali elegge un proprio superiore e i rappresentanti per la Santa Assemblea la quale esercita il potere legislativo su tutto il Monte Athos.
L'unica città, che funge da capitale, è Karyai: qui hanno sede le istituzioni della repubblica monastica, la tesoreria, gli alloggi dei rappresentanti dei vari monasteri, la farmacia, le poste, un piccolo ospedale, alcune botteghe e una foresteria. Vi risiede anche il governatore dello stato greco. La città, al centro della penisola di Athos e a 375 mt. s.l.m., è stata costruita intorno al IX sec., in un sito nelle cui vicinanze sorgeva nell'antichità un santuario della dea Artemide. A Karyai è conservata il Tragos, un rotolo di pergamena redatto nel 971 dagli Igumeni dei monasteri athoniti e controfirmato e sigillato dall'imperatore Giovanni Zimisce, che sancisce l'indipendenza perpetua del Monte Athos.
Il traghetto proveniente dalla città greca di Uranopoli, l'unico mezzo per arrivare in questa repubblica, arriva al porto di Dafni, da dove una corriera porta alla minuscola capitale. Per spostarsi tra i vari monasteri occorre fare affidamento sulle poche corriere, sui mezzi degli stessi monasteri, che all'occorrenza trasportano i visitatori, sui battelli che collegano i monasteri o le skiti sulla costa e, soprattutto, sulle proprie gambe. I sentieri, specie nella parte sud, sono spesso impervi e scoscesi, inadatti a chi soffre di vertigini.
Trattandosi di un territorio abitato da monaci, per lunga tradizione a Monte Athos possono entrare solo uomini ed animali maschi. Il controllo viene effettuato all'imbarco da Uranopoli e, se necessario, ripetuto all'arrivo a Dafni.
Una delle caratteristiche principali del Monte Athos è che i visitatori sono ospitati dai vari monasteri. Per questa ragione il loro ingresso è limitato e l'accoglimento delle richieste può richiedere molti mesi. Solo il 10% circa dei 30.000 visitatori annui ammessi sono stranieri. La vita interna e gli spostamenti tra i vari monasteri sono regolati dalla vita quotidiana monastica. Il tramonto, secondo l'antica consuetudine, corrisponde alla mezzanotte e i monaci si svegliano nella notte (all'ora sesta nel loro orologio tradizionale) per pregare. Il pranzo avviene verso le 11 e la cena verso le 17. I visitatori mangiano con i monaci e tutto si svolge mentre un monaco legge le Scritture e in non più di 15 minuti: mangiare distrae infatti dallo scopo principale della loro vita, pregare. I visitatori vengono accolti al loro arrivo da un monaco che offre loukoumies,raki e acqua. Vengono poi accompagnati nella foresteria dove si dorme in camerate con servizi comuni. Naturalmente possono partecipare alle varie funzioni religiose, ed in effetti questo è quel che fanno la maggioranza dei visitatori, che si comportano da veri pellegrini ortodossi.
Il Dhiamonitirion permette di visitare Monte Athos per 4 giorni. Tuttavia si può richiedere un'estensione in loco per altri 2-3 giorni. È buona norma assicurarsi, mediante prenotazione, che il monastero dove si è previsto di fare tappa abbia posti disponibili nella foresteria. Non è infrequente, infatti, che pellegrini provenienti dal paese di origine dei monaci di quel monastero (ne esistono di Russi, Serbi, Bulgari, eccetera) abbiano già riempito la foresteria. In tal caso il monastero è visitabile, ma occorre dormire in un altro luogo. L'Athos custodisce numerosi tesori artistici: antichi manoscritti, icone e affreschi dipinti dai più illustri rappresentanti della pittura bizantina, Teofane il Greco e Manuele Panselinos. Fin dalle origini, la Santa Montagna ha ospitato mistici e maestri spirituali, i cui scritti - assieme a quelli di molti altri autori cristiani - furono raccolti, nel XVIII secolo, in una una celebre antologia, la Filocalia, che ha influenzato profondamente il mondo ortodosso.
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