Solennità (liturgia)
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Nella liturgia della Chiesa cattolica, si usa il termine Solennità per indicare quelle celebrazioni dei misteri della vita di Cristo e dei santi che hanno maggiore importanza liturgica.
Hanno il grado di solennità:
- la Pasqua
- l'Ascensione
- la Pentecoste
- la Santissima Trinità
- il Corpus Domini
- il Sacro Cuore di Gesù
- Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
- il Natale
- Maria Santissima Madre di Dio, (1º gennaio)
- l'Epifania
- San Giuseppe Sposo della Beata Vergine il (19 marzo)
- l'Annunciazione del Signore (25 marzo)
- la Natività di S. Giovanni Battista, (24 giugno)
- i Santi Pietro e Paolo, (29 giugno)
- l'Assunzione di Maria, (15 agosto)
- Tutti i Santi (1 novembre
- l'Immacolata concezione (8 dicembre).
Si celebrano come solennità anche il santo patrono e la Dedicazione della chiesa principale di una diocesi o parrocchia. Inoltre le Conferenze episcopali hanno facoltà di chiedere l'istituzione di altre solennità proprie della regione.
[modifica] La celebrazione eucaristica nelle solennità
Nei giorni in cui cada una solennità, nella celebrazione eucaristica si usano le orazioni liturgiche proprie della celebrazione. Si recita o canta il Gloria, e si recita il Credo.
La liturgia della parola è quella della solennità: comprende una prima lettura con il suo salmo, la seconda lettura e il Vangelo.
[modifica] La liturgia delle ore nelle solennità
La liturgia delle ore si prende integralmente dal proprio del tempo o proprio dei santi. In assenza di parti proprie, dal relativo comune. Prima dell'orazione finale dell'Ufficio delle letture si recita o canta il Te Deum.