Una lunga domenica di passioni
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Una lunga domenica di passioni | |
Titolo originale: | Un long dimanche de fiançailles |
Paese: | Francia |
Anno: | 2004 |
Durata: | 134' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | Guerra |
Regia: | Jean-Pierre Jeunet |
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Fotografia: | Bruno Delbonnel |
Musiche: | Angelo Badalamenti |
Scenografia: | Guillaume Laurant, Jean-Pierre Jeunet |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Una lunga domenica di passioni è un film realizzato da Jean-Pierre Jeunet, uscito nelle sale il 27 ottobre 2004 (in Francia, Svizzera e Belgio), tratto dal libro omonimo (in lingua originale Un long dimanche de fiançailles ) di Sébastien Japrisot.
Indice |
[modifica] Trama
Nelle trincee francesi della Prima Guerra mondiale, cinque soldati vengono accusati di auto-mutilazione per scappare ai propri doveri militari. Condannati a morte da una corte marziale, vengono condotti fino ad un avanposto chiamato « Bingo crepusculo » e abbandonati al loro destino nella terra di nessuno tra le trincee tedesche e quelle francesi. Tra questi condannati c'è Manech, il giovane fidanzato della protagonista Mathilde (Audrey Tautou), sciancata dalla nascita e ostinata a non credere al decesso dell'innamorato. Se era morto, lei lo avrebbe saputo di certo, perché si sentiva ancora legata al cuore di Manech. Aiutata da questa speranza, Mathilde raccoglie a poco a poco le testimonianze e gli indizi dai sopravvissuti e arrivare finalmente a Manech...
[modifica] Informazioni tecniche
- Regia : Jean-Pierre Jeunet
- Scenografia : Guillaume Laurant e Jean-Pierre Jeunet
- Direttore della fotografia : Bruno Delbonnel
- Musica : Angelo Badalamenti
- Produzione : 2003 Productions, Warner Bros France, Tapioca Films, TF1 films productions
- Distribuzione : Warner Bros
- Durata : 134 minuti
[modifica] Curiosità
- Con il costo di 45 milioni di euro è stato uno dei film francesi più costosi mai stati girati.
- In una delle scene del film, si vede uno dei condannati a morte cercare di arrendersi ai tedeschi gridando « Non uccidetemi! Sono Còrso, non Francese! ». In seguito c'è stata una polemica in Corsica.
[modifica] Critiche
Il film cerca di descrivere la guerra con precisione. Al contrario la vita in Bretagna è descritta con alcune incongruenze:
- la protagonista vive in una piccola casa di fronte al mare, una vera casa da cartolina: piccoli fiori, piccole finestre ecc. Solo i poveri avevano le case sul mare. Se una famiglia aveva soldi, cercava di proteggere la casa dal vento e dalle interprerie costruendola più all'interno. Visibilmente, invece, la protagonista è ricca(ha una macchina, viaggia fino a Parigi ecc.).
- la casa, isolata, ha il telefono. E' irreale.
- la donna che si occupa di Mathilde è vestita come una paesana delle campagne di Parigi e non ha niente dei vestiti bretoni dell'epoca. Si può anche notare che non porta la cuffia all'esterno della casa, segno di totale irrispetto o di prostituzione.
Il film è stato inoltre ritirato dalle sale còrse per la frase choc pronunciata da uno dei personaggi Ange Bassignano ("Sono còrso, non francese!"). Il personaggio del romanzo di Sébastien Japrisot è italiano, non còrso. In più, molti dei còrsi che hanno partecipato alla Prima guerra mondiale, si sono offerti volontariamente, quindi la frase è stato un profondo oltraggio alla loro memoria per gli abitanti della Corsica.
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