Bosco sacro
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Il bosco sacro è un luogo di culto caratteristico delle antiche religioni europee, ad esempio di quella romana, greca, celtica, germanica.
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[modifica] Europa settentrionale
Il più famoso bosco sacro dell'Europa settentrionale fu il tempio di Uppsala a Gamla Uppsala, descritto da Adamo di Brema.
[modifica] Europa centrale
I boschi sacri dei Celti erano chiamati nemeton.
[modifica] Europa mediterranea
Il più famoso bosco sacro della Grecia continentale è stato il bosco di Dodona. Anche il sito dell'Accademia di Atene fu anticamente un bosco sacro di olivi, detto il "bosco di Academo".
Nell'Italia centrale, la città odierna di Nemi richiama nel nome il nemus Aricinum ("bosco di Ariccia"), anticamente sede del santuario di Diana Nemorensis.
Nella città umbra di Spoleto si sono conservate due iscrizioni su pietra del tardo III secolo a.C., scritte in latino arcaico, che stabiliscono le pene per la profanazione del boso sacro dedicato a Giove (Lex Luci Spoletina); attualmente le iscrizioni si trovano al Museo Archeologico Nazionale della città.
Un Bosco Sacro, chiamato Lucus Vestae, era presente a Roma dietro alla Casa delle vergini Vestali sotto la pendice del Palatino; Esso si ridusse per i vari ingrandimenti fatti alla casa e le ultime vestigia andarono in fiamme nel Grande incendio di Roma del 64.
[modifica] India
In India i boschi sacri vengono chiamati Devarakadus ("foreste degli dèi"). Un tempo venivano mantenuti dalla comunità locale, proibendo all'interno di essi la caccia e il disboscamento.
[modifica] Collegamenti esterni
- Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria
- (EN) M. D. Subash Chandran Madhav Gadgil, "Sacred Groves and Sacred Trees of Uttara Kannada"
- (EN) Sacred Groves in garden history
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