Mirandola
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Mirandola | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Emilia-Romagna | ||
Provincia: | Modena | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 18 m s.l.m. | ||
Superficie: | 137 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 157 ab./km² | ||
Frazioni: | Quarantoli, S. Martino Spino, Mortizzuolo, San Martin Carano, Gavello, S. Giacomo Roncole, Cividale, Tramuschio | ||
Comuni contigui: | Bondeno (FE), Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Poggio Rusco (MN), San Felice sul Panaro, San Giovanni del Dosso (MN), San Possidonio, Sermide (MN) | ||
CAP: | 41037 | ||
Pref. tel: | 0535 | ||
Codice ISTAT: | 036022 | ||
Codice catasto: | |||
Nome abitanti: | mirandolesi | ||
Santo patrono: | San Possidonio | ||
Giorno festivo: | 16 maggio | ||
Sito istituzionale |
Mirandola è un comune di 21.482 abitanti della provincia di Modena.
Distante 34 Km. da Modena (lungo la statale 12, in direzione di Verona) questa cittadina della bassa modenese mantiene ancora nella pianta poligonale tracce della sua struttura di città-fortezza rinascimentale. Sede per quattrocento anni della dinastia dei Pico (tra i quali è notissimo Giovanni II Pico della Mirandola, umanista e scienziato del Quattrocento), Mirandola passò al dominio estense soltanto nel 1711. Del resto Mirandola fu oggetto di due celebri assedi, il primo ai tempi di papa Giulio II, il secondo sotto Giulio III, nel 1552, che costituì l'ambientazione di un romanzo del modenese Antonio Saltini.
La decadenza della cittadina è segnata anche dalla sciagura di un fulmine che nel 1774 fece esplodere la polveriera e con essa buona parte del castello che costituiva la Reggia dei Pico: l’attuale torrione, che si affaccia sulla Piazza Grande al centro della città, è in gran parte una ricostruzione novecentesca, che reintegra l’originale portico seicentesco e la facciata della Galleria Nuova. Il castello dei Pico è stato recentemente restaurato ed è aperto al pubblico.
Il nucleo storico di Piazza Grande è completato dal Palazzo della Ragione, in stile tardo gotico, dal quattrocentesco Palazzo Bergomi e dal Palazzo Comunale (1468, ma molto restaurato nell’Ottocento), che ospita al suo interno i ritratti dei Pico e altri quadri pregevoli, tra i quali un’Adorazione dei Magi già attribuita a Palma il Giovane.
Degna di nota è la versione della Divina commedia di Dante parafrasata in dialetto mirandolese da Gianni Bellini (imprenditore "storico" del biomedicale).
L'economia mirandolese è caratterizzata principalmente da due settori: il Biomedicale e L'agricoltura.
Indice |
[modifica] Agricoltura
L'agricoltura, sviluppata soprattutto nelle valli delle varie frazioni, ha come prodotti principali prodotti colture erbacee, da frutto e allevamento. Tra le colture erbacee si rilevano l'abbondanza di barbabietola da zucchero (grazie alla presenza dello zuccherificio sitato in Massa Finalese, piccola frazione del comune limitrofo S. Felice Sul Panaro), mais (Zea Mays, sia per granella che per ceromais), sorgo, frumento, erba medica (anche per insilati), ecc... Per le colture da frutto è importante ricordare le coltivazioni di pere. Tra le varietà più coltivate e famose vi sono l' Abate fetel, kaiser, William (bianco e rosso), Conference. Vi sono anche molti vigneti di uva nera Lambrusco. Mirandola è situata nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano, per cui si sono sviluppati molti allevamenti (soprattutto di pezzata nera) sia a stabulazione fissa (il latte di queste vacche non è adatto alla produzione di parmigiano reggiano, ma solo di latte alimentare) , viste le vecchie abitudini contadine, che a stabulazione libera, il metodo più efficace per le produzioni e le esigenze attuali. A Mirandola si stà anche affermando la coltivazione di Pioppo sia per cellulosa che per biomassa.
[modifica] Biomedicale
Il Biomedicale dell'area mirandolese (che comprende anche vari comuni limitrofi, i più importanti dei quali sono Medolla e Cavezzo) si è sviluppato a partire dagli anni '60 grazie all'iniziativa di Mario Veronesi, un farmacista che intuì le potenzialità del mercato di prodotti monouso per uso medico. L'attività della piccola officina di assemblaggio si espanse successivamente con lo sviluppo del primo rene artificiale, allora uno dei primi al mondo, assumendo le dimensioni di una industria. Da questo primo nucleo, tecnici ed investitori (tra cui lo stesso Veronesi) si staccarono più volte per fondare altre aziende che sarebbero state successivamente acquisite da importanti gruppi multinazionali, quali Gambro, SORIN, Tyco Mallinckrodt, Fresenius, Baxter, B Braun. I dati dell’Osservatorio sul settore biomedicale del distretto mirandolese relativi all'anno 2000 enumerano circa 70 imprese con un numero di addetti pari a circa 3.660 unità, per un fatturato di circa 1.000 miliardi di lire ed una quota di prodotto esportata pari a circa il 61%.
[modifica] Natura
Si ricorda che le valli mirandolesi (nelle frazioni di Mortizzuolo e S.Martino Spino) sono diventate per buona parte zone di salvaguardia per la flora e la fauna locali, anche visitabili siccome dispongono di percorsi ciclabili e pedonali. Grazie ad associazione come "La Raganella" questi paesaggi meravigliosi sono "raccontati" e fatti visitare ai ragazzi delle scuole di zona.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Bastiglia | Bomporto | Campogalliano | Camposanto | Carpi | Castelfranco Emilia | Castelnuovo Rangone | Castelvetro di Modena | Cavezzo | Concordia sulla Secchia | Fanano | Finale Emilia | Fiorano Modenese | Fiumalbo | Formigine | Frassinoro | Guiglia | Lama Mocogno | Maranello | Marano sul Panaro | Medolla | Mirandola | Modena | Montecreto | Montefiorino | Montese | Nonantola | Novi di Modena | Palagano | Pavullo nel Frignano | Pievepelago | Polinago | Prignano sulla Secchia | Ravarino | Riolunato | San Cesario sul Panaro | San Felice sul Panaro | San Possidonio | San Prospero | Sassuolo | Savignano sul Panaro | Serramazzoni | Sestola | Soliera | Spilamberto | Vignola | Zocca |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
Antonio Saltini L'assedio della Mirandola, Edizioni Diabasis (2003)