Gaetano Scirea
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Gaetano Scirea | ||
Dati biografici | ||
Nome | Gaetano Scirea | |
Soprannomi | Gai | |
Nato | 25 maggio 1953 Cernusco sul Naviglio (MI) |
|
Paese | Italia | |
Morto | 3 settembre 1989, Skiernewice (Polonia) | |
Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Federazione | Italia | |
Ruolo | Libero | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
---|---|---|
1970/72 | Atalanta | |
Squadre professionistiche | ||
1972/74 | Atalanta | 70 (3) |
1974/88 | Juventus | 397 (24) |
Nazionale | ||
1975/86 | Italia | 78 (5) |
Statistiche aggiornate al 12 novembre 2006 |
Gaetano Scirea (Cernusco sul Naviglio, MI, 25 maggio 1953 - Skiernewice, Polonia, 3 settembre 1989). Calciatore e allenatore italiano.
Insieme a Franz Beckenbauer è considerato da molti il miglior interprete del ruolo di libero. Antesignano del difensore moderno, era dotato di notevole visione di gioco e grande capacità di dettare i tempi del reparto arretrato, cui si aggiungeva l'importante abilità di trovare la via della rete (27 gol tra campionato e nazionale, cifra ragguardevole per un difensore). Oltre a queste doti tecniche possedeva un fair play fuori del comune, considerando che in tutta la sua carriera professionistica non ebbe mai neppure un’espulsione.
[modifica] Calciatore
Proveniente dalle giovanili dell’Atalanta, esordì in serie A nel 1972 con il club bergamasco (24 settembre, Cagliari - Atalanta 0-0). Inizialmente difensore laterale, sotto la guida del tecnico Giulio Corsini conobbe un’evoluzione tattica come libero, che poi ebbe modo di affinare nel successivo campionato a Bergamo in serie B. Grazie al canale privilegiato allora esistente tra Atalanta e Juventus, la società torinese, che già lo teneva sotto osservazione dall’esordio nella massima serie, lo acquistò dal presidente Bortolotti nell’estate del 1974.
La Juventus cercava un degno rimpiazzo al libero Sandro Salvadore e il giovane Gaetano Scirea sembrò far subito al suo caso: inserito in una difesa di sicuro valore composta da Cuccureddu, Gentile, Spinosi e Francesco Morini, il ventunenne libero si ambientò subito e giocò 28 delle 30 partite della stagione 1974/75, divenendo titolare a pieno titolo e vincendo il suo primo campionato, nonché il sedicesimo per la Juventus.
Fu protagonista nel 1977 dell’accoppiata scudetto - Coppa UEFA, il primo vinto a 51 punti (record per campionato a 16 squadre e 2 punti a vittoria) dopo un testa-a-testa durato per tutto il torneo contro i rivali del Torino che finirono a un solo punto di distanza, la seconda conquistata in una doppia finale durissima contro gli Spagnoli dell’Athletic Bilbao. Fu la prima competizione europea vinta dalla Juventus, e la prima di una lunga serie, sempre con Scirea al centro della difesa.
Nel 1982 Scirea contribuì a vincere il 20° scudetto, quello che diede il diritto alla Juventus di fregiarsi della seconda stella sulle maglie. La Coppa Italia vinta nel 1982/83 diede alla Juventus la facoltà di giocare la Coppa delle Coppe successiva, che i bianconeri vinsero contro il Porto per 2-1 nella finale di Basilea del 16 maggio 1984. Fu quella la seconda accoppiata per la Juventus e per Scirea, che vinse anche il campionato 1983/84, il quinto per lui e il ventunesimo per la società. Con il ritiro di Furino, Scirea divenne ufficialmente, dalla stagione successiva, il capitano della Juventus, ruolo che aveva ricoperto già nella passata stagione per via del sempre più rado utilizzo del suo più anziano compagno di squadra. Il 1985 fu l’anno della Coppa dei Campioni, che la Juventus vinse nella tragica finale di Bruxelles allo Stadio Heysel contro gli Inglesi del Liverpool già battuti nel febbraio precedente nella Supercoppa del 1984. A fine anno la Juventus avrebbe vinto a Tokyo, contro i campioni sudamericani dell’Argentinos Juniors, anche la Coppa Intercontinentale 1985, che fu proprio Scirea a sollevare come capitano.
Gaetano Scirea si ritirò dal calcio giocato a 35 anni, alla fine della stagione 1987/88, dopo 377 partite di campionato e 552 totali con la maglia della Juventus. Con la maglia bianconera vinse in totale 7 campionati nazionali, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa d’Europa e 1 Coppa Intercontinentale, risultando così essere tra i pochi calciatori italiani ad avere vinto tutte le competizioni calcistiche ufficiali per club, e contribuendo a far raggiungere alla Juventus il traguardo di essere la prima squadra a vincere tutte le competizioni organizzate dall’UEFA. A tale palmarès si aggiunga anche il titolo di campione del mondo vinto con la Nazionale nel 1982.
In Nazionale Scirea entrò molto presto, scelto da Bernardini per trovare un degno successore a Facchetti, anch’egli nato difensore di fascia e trasformatosi in libero. L’esordio avvenne il 30 dicembre 1974 contro la Grecia, sconfitta per 3-2. In breve, Scirea, insieme ai suoi compagni di reparto della Juventus, sarebbe divenuto titolare fisso della Nazionale e avrebbe preso parte al campionato del mondo 1978 in Argentina, dove l’Italia si sarebbe classificata quarta, al campionato del mondo 1982 in Spagna, vinto dopo avere battuto in sequenza Argentina, Brasile, Polonia e Germania Ovest, e infine al campionato del mondo 1986 in Messico, che segnò anche la fine della sua carriera azzurra, coincidente con l’eliminazione dal mondiale agli ottavi di finale (17 giugno 1986, Francia - Italia 2-0). Prese anche parte al campionato d’Europa del 1980 che si svolse proprio in Italia, classificandosi quarto. In Nazionale Scirea totalizzò 78 presenze con 2 goal.
[modifica] Allenatore
Dopo il ritiro a Scirea venne offerto l’incarico di allenatore in seconda della Juventus, come collaboratore di Dino Zoff. Scirea accettò, prendendosi l’incarico di osservatore per conto del tecnico friulano e suo ex-compagno sul campo nella Juventus e in Nazionale. Incaricato da Zoff di osservare un incontro di campionato del prossimo avversario dei bianconeri nel primo turno della Coppa UEFA 1989/90, la squadra polacca del Górnik Zabrze, Scirea partì da Cracovia il 3 settembre 1989 accompagnato da un autista locale che, a causa della crisi e della situazione politica ancora instabile di quel periodo in Polonia, portava nel bagagliaio un paio di taniche di benzina di scorta. Durante il tragitto, purtroppo, la vettura ebbe un incidente, fu tamponata violentemente e le taniche presero fuoco. L'incendio si propagò in pochi secondi all'interno dell'abitacolo, e Scirea ed il suo autista morirono carbonizzati. Essendo l’incidente avvenuto di domenica, la notizia della morte di Scirea arrivò in Italia quella sera stessa, durante la Domenica Sportiva, suscitando lo sgomento degli ospiti in studio, soprattutto del suo ex compagno di squadra Tardelli che era presente alla trasmissione in qualità di opinionista.
Negli anni successivi vari tornei giovanili e premi fair play sarebbero stati intitolati a Scirea, a ricordo del suo stile e della sua correttezza in campo e fuori. I tifosi della Juventus, a seguito del trasferimento della squadra allo Stadio delle Alpi di Torino, battezzarono in suo onore il settore sud dello stadio Curva Scirea.
[modifica] Voci correlate
Per approfondire, vedi la voce Juventus. |
Per approfondire, vedi la voce Nazionale italiana di calcio. |
1 Zoff · 2 F. Baresi (II) · 3 G. Baresi (I) · 4 Bellugi · 5 Cabrini · 6 Collovati · 7 Gentile · 8 A. Maldera · 9 Scirea · 10 Antognoni · 11 Benetti · 12 I. Bordon · 13 Buriani · 14 Oriali · 15 Tardelli · 16 Zaccarelli · 17 Altobelli · 18 Bettega · 19 Causio · 20 Graziani · 21 Pruzzo · 22 Galli · 23
Commissario Tecnico: Bearzot
1 Zoff · 2 F. Baresi · 3 Bergomi · 4 Cabrini · 5 Collovati · 6 Gentile · 7 Scirea · 8 Vierchowod · 9 Antognoni · 10 Dossena · 11 Marini · 12 I. Bordon · 13 Oriali · 14 Tardelli · 15 Causio · 16 B. Conti · 17 Massaro · 18 Altobelli · 19 Graziani · 20 Rossi · 21 Selvaggi · 22 Galli
Commissario Tecnico: Bearzot